Arriva Audible in Italia, riusciremo a “leggere” qualche libro in più?

Audible è uno dei servizi più in voga nell’universo dei servizi Amazon negli Stati Uniti, dove ha ricevuto numerosi consensi e sta aumentando esponenzialmente gli abbonamenti venduti. Per accedere alla piattaforma in Italia basta scaricare l’app e iniziare un periodo di prova con accesso a oltre 12,000 titoli divisi per genere. Dopo il periodo di prova è possibile sottoscrivere un canone mensile di 9,99€.

In Italia, a differenza degli USA, non ci saranno alcune tra le più belle voci dello star system, ma siamo convinti che il catalogo si allargherà con una serie di nuovi titoli letti dalle più belle voci del nostro Paese.

Questa notizia mi fa riflettere sulla proposta di rilanciare una tipologia di prodotto come l’audiolibro che non ha mai avuto una grandissima fortuna, almeno nel nostro Paese. L’impossibilità di potersi dedicare a un libro porta spesso a rinunciare a un bellissimo tipo di intrattenimento che sviluppa la fantasia e che, soprattutto, non ci sottopone ad un processo di zombieficazione da schermo digitale. Un colosso come Amazon permetterà di dare nuova vita alla letteratura ma, se il servizio dovesse avere successo in Italia, ci porrebbe davanti a un quesito importante: siamo diventati passivi nei confronti delle storie? Abbiamo bisogno di una somministrazione continua?

Se siamo stanchi di leggere, probabilmente dovremo rivedere non soltanto le nostre abitudini ma anche i nostri modelli di business in ambito di produzione di storie. Se lo storytelling sta cedendo il passo alla riduzione e allo sfrondamento delle parole dovuti a un pubblico abituato a leggere sul web, avremo la necessità di rivedere anche il modo in cui produrremo la nuova letteratura.

Certo, al momento si tratta di fantascienza. Leggere un libro è un’esperienza fantastica, ma la carta costosa cederà sempre più il passo a nuovi supporti e dovremo fare in modo di adeguarci e salvaguardare la letteratura così come l’abbiamo conosciuta.