Dylan Dog, Nel Fumo della Battaglia in edicola ad Aprile

Ho appena terminato il nuovo volume in uscita dell’indagatore dell’incubo, ormai alle prese con le sue nuove (e tecnologiche) avventure con gli incubi della sua vita. Dopo aver fatto la conoscenza con John Ghost negli scorsi numeri, Dylan è ora alle prese con una storia avvincente che racconta uno dei legami più forti della storia dell’umanità: l’amore di una mamma per il proprio bambino.

In questa storia torniamo a vivere alcune delle sensazioni che ci hanno già accompagnato nella lettura di un capolavoro come Johnny Freak, ponendo l’attenzione su ciò che significa l’amore in tutte le sue forme più disparate. Nonostante la forza narrativa di questo volume, sembra però che Dylan sia forzatamente inserito in un mondo che non gli appartiene, una camicia che non sta stretta soltanto al personaggio ma anche ai lettori che, molto probabilmente, sono più abituati a godere delle grandi storie dell’old boy di Sclavi, piuttosto che del new boy di Recchioni. Nonostante il tono che può sembrare polemico, penso che bisogna dare almeno un anno di tempo agli sceneggiatori per creare delle storie che riescano ad adeguarsi al grande stile di disegno a cui ormai siamo abituati tutti e che, fortunatamente, non ci ha mai lasciati.

Probabilmente Nel fumo della battaglia è però la prima vera storia in cui ci sono tutti i tasselli per godere di un nuovo Dylan, impreparato ancora una volta alla vita. Ci è sempre piaciuto un eroe imperfetto che impara dai propri errori e in questa storia non rimarremo delusi. Un mondo tra l’incubo e la difficoltà di una realtà crudele che costruisce un senso metaforico in decine di pagine che si lasciano leggere con grande piacere.