Hit Refresh di Satya Nadella ci insegna che essere imprenditori significa saper cambiare il mondo in meglio

Se c’è una cosa di cui abbiamo bisogno nell’imprenditoria 4.0 è di esempi di leadership illuminata.

Non abbiamo più bisogno di miti greci o di self-made man di una certa letteratura inglese del ‘700, ma di persone, uomini e donne come noi, che ogni giorno si rimboccano le maniche e si mettono al lavoro su qualcosa che crei valore per le persone.

Quando Satya Nadella è diventato, nel 2014, CEO di Microsoft, la sua prima necessità fu quella di scendere dal piedistallo dei grandi uomini, modificando la cultura di una società che da troppi anni era dedita alla frammentazione e al vassallaggio organizzativo.

Secondo Nadella sono due i poteri che permettono ad un’azienda, sia che essa fatturi miliardi di dollari sia che sia una start-up innovativa: cultura ed empatia.

La necessità di creare una cultura aziendale, ovvero il modo in cui le persone si comportano in azienda e i suoi valori importanti, passa necessariamente per lo spirito di empatia.

L’idea del cambiamento in Microsoft per Satya Nadella è quella di un rinascimento culturale, un processo che riesce meravigliosamente a spiegare alternando racconti di vita privata e professionale ad un’analisi della crisi che Microsoft ha attraversato nell’ultimo decennio.

Rinascere e, in un certo senso, risanare la voglia dei dipendenti di tornare a lavorare per un’azienda che vuole fare la differenza nel mondo, ma soprattutto per i suoi clienti.

Per questo motivo è necessario orientare prodotti e servizi verso la nuova era di ubiquitous computing e intelligenza ambientale con un’offerta che tiene conto principalmente di tre settori: mixed reality, intelligenza artificiale e quantum computing.

Come vuole il dilemma dell’innovatore, però, creare maggiore valore in questi settori significa sbilanciarsi verso un la ricerca di nuove opportunità, rischiando di perdere di vista i successi concreti dell’azienda.

Essere a capo di Microsoft significa orientarsi al futuro e farlo risolvendo problemi importanti per il mondo. È un punto di vista che ognuno di noi dovrebbe imparare ad adottare: fare impresa significa soprattutto mettersi a disposizione di una comunità, non è importante quanto grande essa sia.

E così l’analisi dell’autore procede raccontando di come la mixed reality potrà permetterci di essere qui e altrove, di come l’intelligenza artificiale dovrà dotarsi di intelligenza emozionale e, soprattutto, dell’impatto che avranno i sistemi di quantum computing per la ricerca, soprattutto in campo medico.

Ma se le tecnologie devono aiutare le persone, se devono rendere migliore la vita di tutti noi, come sarà possibile gestire l’aumento di disoccupazione che porteranno in molti settori?

Un dilemma del genere risulta difficile da risolvere anche per il CEO di una grande azienda informatica come Microsoft.

Un faro, però, sembra far luce nella nebbia dell’incertezza: ci sarà certo una diminuzione della richiesta di manodopera, ma aumenteranno anche i salari per la creazione di nuovi lavori complessi, atti a gestire le nuove tecnologie.

Hit Refresh racconta solo la prima parte della storia di Microsoft sotto la guida di Nadella ma, per chi fa impresa, rappresenta una guida ispiratrice per un obiettivo più grande: migliorare il mondo.

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