Invincible #6 (edizione edicola)

Ci eramo lasciati con il #5 di Invincible in cui Mark ha fatto una terribile scoperta che lo porterà a uno scontro inevitabile con suo padre, qualcosa che ci ricorda molto le vicende di un giovane Clark Kent alla scoperta della sua vera missione sulla terra, senza però la possibilità di uno scontro diretto con Jor-El.
Sembra che la linea narrativa, finora forgiata dal gigionamento delle più note saghe a fumetti di supereroi, possa finalmente conquistare in Invincible un livello emozionale fondato più sull’archetipica concezione dei fatti.

Il rapporto difficile con la figura paterna, ancora una volta trasmessa da Kirkman in maniera superba, si traduce qui in un dialogo con l’Ombra atta al raggiungimento delle più alte sfere dell’Io. Mark/Invincible sarà costretto a credere alle parole del padre e provare a sventare una minaccia molto più grande della sua stessa esistenza. Ancora una volta entrano in gioco le emozioni che cercano di tenere testa alla grande potenza aliena dei nostri protagonisti.

Le emozioni terrestri sono ancora una volta in contrasto con la fredda razionalità aliena. Omni-Man sarà dvero lo spietato calcolatore che dice di essere o sarà divenuto, nel periodo che ha passato sulla terra, un vero protettore della pace?

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Mentre ci lasciano a questo dubbio scopriamo un altro personaggio dell’Invincible Universe. Stiamo parlando di SuperPatriot, un anziano protettore degli Stati Uniti, ex combattente in guerra, trasformato dai nazisti in macchina insensibile. Troppo Capitan America. Troppo Wolverine. Qui Kirkman non mi ha ancora convinto, vedremo prossimamente cosa succederà.

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