Perchè dovete leggere “La vita soltanto” di Andrea Munari #libri #lavitasoltanto #Munari #CairoEditore

Dal 27 aprile è in libreria La vita Soltanto di Andrea Munari, un libro che racconta la storia del nostro Paese attraverso gli occhi di una famiglia semplice.

La storia è ambientata a Casagiamarra, frazione di Vetto, provincia di Reggio Emilia, subito dopo la prima Guerra Mondiale. Il protagonista è Germa venuta alla luce in un’umile famiglia contadina, i Nobili. I vagiti del Ventennio fascista già sovrastano ogni altro suono. Ed è in questa minuscola parte di mondo che Germa diventa grande, in un paese come Vetto dove si ama, si nasce e si muore, a volte per un semplice raffreddore. Mentre imperversa il delirio della guerra.

A guerra finita, Germa emigra con marito e figlia a Milano, in un’Italia che passa dall’euforia del boom economico alle lacrime degli anni di piombo, conoscendo gli anni duri della sua vita.

Andrea Munari racconta la storia di una famiglia, ma allo stesso tempo riesce a raccontare la storia di un Paese attraverso i protagonisti della classe più semplice. Parlare della Storia non significa soltanto mettere su carta i grandi uomini della storia, gli spietati dittatori e le guerre per le conquiste dei territori. Quando parliamo delle storie delle famiglie raccontiamo molto di più delle vicende del secolo scorso e Andrea Munari attraversa quel violento periodo attraverso gli occhi di una protagonista femminile “di carne e sangue”; una civiltà antica ed emozionante: sono gli ingredienti di questo esordio letterario.

Andrea Munari racconta la vita, la vita soltanto.

Andrea Munari, di origini emiliane, è nato a Milano il 1° gennaio 1971 e vive nel capoluogo lombardo. Appassionato di storia, letteratura e calcio, è cintura nera di judo, gioca nella Nazionale Editori e lavora da sempre nel mondo dell’editoria. Questo è il suo primo romanzo.

 

“Il suo pensiero, nel vedere la scia di sangue che quell’uomo aveva lasciato sull’asfalto, era immediatamente andato alla moglie e ai figli, e con loro a tutti quelli che ne avrebbero pianto la scomparsa, che si sarebbero tolti la pelle di dosso pur di non far accadere ciò che era accaduto. Di fronte alla morte siamo tutti uguali, e nessuno meglio di lei avrebbe potuto testimoniarlo.”

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