White Christmas, il nuovo special di Black Mirror, fa accapponare la pelle

Solo un paio di giorni fa sono riuscito a vedere il nuovo episodio speciale di The Black Mirror, una serie di successo prodotta in Gran Bretagna e che ho piacevolmente apprezzato nelle sue due brevi stagioni televisive.

Se non ete visto gli episodi di queste stagioni vi consiglio caldamente di recuperare ma, non temete, non sarà importante per la visione di questo special in quanto tutti gli episodi di questa serie sono auto-conclusivi ma hanno come tema dominante la tecnologia e l’impatto che essa ha (o rà) sulla nostra società.

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White Christmas racconta gli intrecci di una storia che ha come protagonisti due personaggi che si conoscono in una casa dispersa nel nulla, quando intorno sembra esserci solo una bufera di neve. Conosceremo le loro vite attrerso gli episodi che li hanno portati in quel luogo, legati a delle tecnologie di controllo delle nostre vite in un futuro non troppo remoto.

L’aspetto più inquietante di questo episodio sta nell’analisi della nostra società nel momento in cui remo impiantato nel nostro cervello e nei nostri occhi dei sensori che tratteranno il mondo come un grande social network. Potremo scattare foto con i nostri occhi, telefonare con un piccolo controller tra le nostre mani e, se ci darà fastidio qualcuno, potremo bloccarlo per un’ora o per sempre con conseguenze legali su quell’individuo.

Inquietante? Di più.

Cosa potrebbe nascere in seguito ad un uso smodato di queste tecnologie? Sapremmo controllarle?