Come si scrive una storia per un film o una serie TV

Molti di voi, durante qualche incontro fuori dagli schermi, ci hanno chiesto di raccontare qualcosa in più su come si costruiscono le storie per il cinema e la TV. Abbiamo così deciso di integrare in SHIFTS! una nuova sezione di tutorial che vi aiuterà a chiarire tutte le domande che vi ponete e ad accompagnare il vostro processo di creazione.

Cominciamo con la più complessa delle operazioni: riempire una pagina bianca. Quante volte avete pensato di iniziare un progetto ma vi siete fermati al primo e più grande tra i problemi?

Niente di più semplice, vi dirò.

Come si scrive una storia? Tutto nasce dalla stesura di una buona IDEA. Se avete una buona idea siete già a metà del vostro percorso. Pertanto, alla base di una qualsiasi tipologia di scrittura creativa è necessario impostare un centro propulsore del fare. L’idea può essere di qualunque tipo: visiva, sensibile, olfattiva ecc.

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Un personaggio come Batman e la sua storia non sono nati dal nulla. Nel 1939, il successo di Superman in Superman in Action Comics, portò gli editori della divisione fumetti della National Publications (poi divenuta DC Comics) a richiedere l’ideazione di ulteriori supereroi per nuovi titoli. In risposta Bob Kane creò “the Bat-Man”. Il suo assistente Bill Finger ricorda “Kane non aveva alcuna idea per il personaggio di Batman” ma gli piaceva farmi vedere idee di disegni. Mi avvicinai a Kane, e lui aveva disegnato un personaggio che sembrava molto simile a Superman con il genere di… collant rossastri, con gli stivali…niente guanti… con una piccola maschera che ciondolava su una corda. Aveva due ali rigide che gli spuntavano, come ali di pipistrello. E sotto un grande segno…BATMAN”.

In realtà l’idea del mantello con le ali di pipistrelli venne proprio a Bob Kane guardando alcuni disegni e progetti delle invenzioni italiane di Leonardo da Vinci sul volo, che rappresentava il sogno di ogni bambino di volare. Bill Finger suggerì di rendere il personaggio più umano, cambiare la maschera con un cappuccio, mettere un mantello al posto delle ali, inserire dei guanti neri e rimuovere le sezioni rosse dal costume che potevano ricordare il “pericolo rosso”, ovvero il comunismo antiamericano. Per quell’epoca storica, serviva un personaggio umano, difensore del bene e della giustizia, quasi con l’armatura di un soldato tra passato e futuro, in cui chiunque potesse identificarsi, un patriota, per cui Bill Finger ideò il nome di Bruce Wayne (dal normanno Re Robert Bruce di Scozia), uno dei guerrieri più famosi della sua epoca, noto per il patriottismo e per il suo impegno e perseveranza per dare la libertà dei popoli.

L’idea di Batman è stata definita grazie a una serie di fattori che i suoi creatori avevano messo insieme, al fine di creare un personaggio che potesse fare breccia nel pubblico.

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Tema, Genere e Argomento

Consideriamo adesso gli elementi principali della scrittura.

TEMA: È una frase in due sezioni che riassume il tipo di film

GENERE: È un sistema codificato in cui inserire il nostro progetto

ARGOMENTO: È ciò di cui tratterà il nostro prodotto/progetto

Quando si scrive una storia per il cinema o la TV (ma anche per il web, ovviamente) tutto ciò che scriviamo deve necessariamente essere supportato dalla sincerità verso noi stessi e verso le nostre idee. Quando scriviamo qualcosa non dobbiamo nascondere i sentimenti del nostro personaggio a noi stessi, non dobbiamo omettere degli eventi della sua vita, non dobbiamo essere poveri nella descrizione degli ambienti. Insomma, dobbiamo essere quanto più precisi possibile affinchè il racconto che andiamo a realizzare risulti veritiero e, soprattutto, verosimile.

La struttura di un progetto si suddivide in:

  • Soggetto: 3000/4000 battute che raccontano la storia del progetto senza dettagli
  • Scaletta: Due righe per ogni scena del nostro progetto
  • Definitivi: Soggetto, scaletta e trattamento con lo studio preciso dei personaggi, dei luoghi e delle azioni

È importante definire il tempo e lo spazio per chiarire dove e quando si svolgono le vicende dei nostri personaggi.

La struttura classica di un racconto, secondo il prospetto aristotelico dei 3 atti, è suddivisa in questo modo:

Three-Act-Structure-780x400Suddivisione in tre atti: setup, conflitto e risoluzione.

Abbiamo una scena catalizzante quando all’inizio ci troviamo davanti ad una situazione per il nostro protagonista costretto al cambiamento. Successivamente una prima climax: siamo dentro la storia e conosciamo i primi meccanismi di chiamata all’avventura dell’eroe. Successivamente parte il confronto con una serie di difficoltà a cui dovrà venire a capo il nostro eroe. In seguito ad una decisione o ad una serie di decisioni il protagonista entrerà nella fase risolutiva della sua storia.

Nella scrittura transmediale, quella scrittura che ci consente di aumentare il numero di mezzi di comunicazione sul quale distribuire le nostre storie, è possibile strutturare la trama principale in una serie di subplot che aumenteranno le possibilità narrative su diversi mezzi di comunicazione/distribuzione/media.

Aristotele afferma che la vita è azione e il suo fine è una modalità d’azione, non una qualità. L’azione è quindi il personaggio. Una persona è ciò che fa, non ciò che dice di essere. Un buon personaggio è fatto di conflitto, background e personalità. Per creare però un personaggio abbiamo bisogno di stabilire un contesto, davvero importante nella creazione di un universo di riferimento in ambito transmediale.

Questa è la prima parte dei nostri tutorial sulla scrittura, attendiamo i vostri commenti nel riquadro qui sotto. Per ulteriori informazioni sulla scrittura di storie per il cinema, il web e la TV potete dare uno sguardo a Transmedia Creator che trovate su Amazon seguendo questo link.