Gomorra – La serie, la mia esperienza a metà stagione

Oggi vi commenterò una serie che sono riuscito a cominciare solo l’altro giorno ma che, per costruzione narrativa e registica, ho recuperato in una sola giornata lasciandomi incollato allo schermo.

Vi sto parlando di Gomorra – la serie, diretta da Stefano Sollima (ve lo ricorderete per Romanzo Criminale, la serie ACAB), riguardante le vicende della famiglia camorristica Sastano direttamente ispirata ai racconti narrati da Roberto Siano nell’omonimo romanzo.

 

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Per i fan del genere thriller questa serie non sarà deludente: le atmosfere noir, il color grading tendente al verde scuro (memore di una prima stagione di The Walking Dead) le atmosfere metropolitane di Napoli e Barcellona, trasportano lo spettatore in una dimensione altra rispetto alle città che siamo abituati a vedere, fatta di una realtà che indaga sul vero potere che è alla base della zona partenopea e che, con profonda amarezza, riesce a resistere alle forze dell’ordine.

La telecamera a spalla ci proietta in una tensione reale già vertita nelle 5 stagioni di Breaking Bad (si tratta di droga e criminalità anche lì, no?), inoltre permette alla produzione di respirare un pò sui budget permettendosi qualche stabilizzazione in meno, soprattutto nelle scene in automobile.

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Il pericolo derivante da una produzione del genere è l’estrema immedesimazione da parte dello spettatore in quelli che sono gli anti-eroi, lanciando Gomorra – la serie su una dinamica narrativa molto attuale ma che, lorando un pò troppo sulle (dis)venture di un gruppo di camorristi rischia di creare dei miti errati nelle nuove facebook-gen, così abituate ad idolatrare personaggi come Jordan Belfort, protagonista del film The Wolf of Wall Street, diretto da Martin Scorse e interpretato da uno straordinario Leonardo Di Caprio.

Non voglio sindacare l’operato sul turismo, dichiarando che potrebbe ere una produzione del genere potrebbe ere un impatto negativo sulla città di Napoli perchè, da napoletano emigrato in più tranquille zone del Sannio, credo che i problemi di Napoli siano danti agli occhi di tutti. Così come le sue bellezze, d’altronde.

Tornando alla serie in questione, credo che il prodotto sia di un livello internazionale e che Sky Atlantic abbia fatto, con questa produzione, quello che non sono riusciti a fare in molti. Vi do appuntamento al finale di stagione tra qualche puntata.