glass of milk near open book

Photo by Ylanite Koppens on Pexels.com

5 libri da regalare (o regalarsi) a Natale

Natale è alle porte e, come al solito, non abbiamo la minima idea di cosa regalare ai nostri cari.

Colpa di una cultura improntata sul troppo, di una fast fashion imperversante e, diciamolo pure, di una vita frenetica che non ci permette di rallentare per pensare a cosa mettere come dono sotto l’albero.

Per questo motivo, se hai googolato “consigli per libri da regalare a Natale”, ti trovi sull’articolo giusto: ti daremo la nostra personalissima prospettiva basata su ciò che abbiamo letto negli ultimi mesi.

“California” di Francesco Costa

Uno dei migliori libri del 2022 secondo noi è California di Francesco Costa, conosciuto come autore di Morning, podcast super premiato dalla critica di settore, e vicedirettore de Il Post.

Davanti ad una crisi unica al mondo, cominciamo a vederne le conseguenze anche nelle nostre città, figlie di un modello di sviluppo sempre più in crisi. 

Francesco Costa racconta la fine del sogno californiano per arrivare a metterci davanti a un confronto sulla nostra civiltà, sui compromessi a cui stiamo scendendo per diventare ciò che la massificazione ci richiede quotidianamente.

Un libro particolarmente utile per guardare con un certo disincanto il sogno degli USA a favore di un più coerente processo di apprezzamento delle proprie scelte di vita.

“Surrender – 40 songs” di Bono Vox

Uno dei libri più interessanti del momento è sicuramente Surrender, autobiografia di una delle più grandi rockstar di tutti i tempi: Bono degli U2.

Mentre suo figlio Elijah scala le classifiche con i suoi Inhaler, in Surrender è proprio l’autore Bono (Paul Hewson) a descrivere in prima persona la sua vita straordinaria e le persone che ne fanno parte, attraverso lo sguardo calato su 40 diverse canzoni che rappresentano il genio ed i fantasmi dell’uomo e dell’artista.

“Un libro di un artista combattivo, che scopre di essere al suo meglio quando impara ad arrendersi. Episodico e irriverente, introspettivo e illuminante, “Surrender” è la storia della vita di Bono, strutturata – senza troppo rigore – intorno a quaranta canzoni degli U2. Bono è nato nel Northside di Dublino da padre cattolico e madre protestante in un periodo di crescente violenza settaria in Irlanda. La perdita della madre a quattordici anni ha aperto in lui un vuoto che lo avrebbe portato a cercarsi una famiglia. Da piccolo si sentiva mediocre, ma la sua vita avrebbe dimostrato che nessuno è davvero mediocre. Ha una creatività caotica ma onnipresente… in studio di registrazione, sul palco, durante una manifestazione, nei corridoi del Congresso degli Stati Uniti o nell’angolo di un bar. Scopriamo le sue difficoltà a gestire la rabbia, un sentimento che traspare dalle sue canzoni sull’amore e sulla nonviolenza, e lo sentiamo ammettere di avere un ego “ben più grande della mia autostima”.”

“Le Rose di Orwell” di Rebecca Solnit

In questo libro di Rebecca Solnit assistiamo al topos della orwelliana denuncia dei totalitarismi, descritti in 1984 e nella Fattoria degli animali svelandoci, come si legge dalla sinossi dell’editore Ponte alle grazie”: un Orwell intimo, che coltivava rose, riconosceva il canto degli uccelli, e che aveva deciso di vivere su un’isola per poter realizzare il desiderio di possedere e lavorare in una fattoria. A partire da quelle rose, che fanno da filo conduttore all’intera trattazione, Solnit ricostruisce la biografia di Orwell gettando luce sull’importanza della bellezza, della speranza e della gioia nella sua vita e anche nella sua opera, chiamando in causa altre figure per diversi motivi emblematiche, da Tina Modotti a Stalin, dal fondatore della banca delle sementi sovietica alle lavoratrici delle serre colombiane, dove le rose vengono coltivate in una mostruosa catena di montaggio”.

«Finché sarò vivo e in buona salute continuerò ad appassionarmi alla prosa, ad amare la superficie della terra e a prender piacere dagli oggetti solidi e da ritagli di informazioni inutili. Non c’è modo di sopprimere questa parte di me».

“Nei deserti” di Sven Lindwqvist

Il libro di Sven Lindwqvist è un capolavoro descrittivo della società contemporanea. Sin dalle prime pagine si evince il pathos con cui l’attore racconta una fuga dalle convenzioni borghesi, dalle banalità sociali, dagli impulsi troppo inibiti, e il viaggio è una porta attraverso cui si passa da una realtà conosciuta e opprimente a un’altra, inesplorata, in cui tutto è o sembra concesso.

Quello che resta di una descrizione del contemporaneo è di sicuro, come leggiamo dalla sinossi di Ponte alle Grazie è “Il paesaggio — pietra e polvere, colori e suoni e odori, terra e cielo — è un territorio dell’immaginazione in cui l’autore si inoltra alla ricerca delle verità più profonde sull’umanità con la lama dell’analisi e la potenza visionaria della poesia. Nei deserti è la cronaca del pellegrinaggio di Lindqvist sulle orme di scrittori che sono stati stregati dal fascino del deserto. La località marocchina di Cap Juby è l’occasione per parlarci di Antoine de Saint-Exupéry; Semara, nel Sahara occidentale, è il punto di partenza per ricordare Michel Vieuchange, scrittore francese appassionato di Nietzsche e Rimbaud e ossessionato dal fascino del deserto.”

Un libro da assaporare con la sabbia tra le dita, anche durante le gelide serate invernali.

“Psicoterapia con l’emisfero destro” di A. Shore

Per chi invece vuole regalare o leggere qualcosa di davvero interessante sulla nostra attitudine da esseri umani, consigliamo vivamente questo libro di Shore: un’esplorazione delle funzioni adattive dell’emisfero destro e descrive non solo gli affetti e la regolazione affettiva all’interno della mente e del cervello, ma anche la comunicazione e la regolazione affettiva tra una mente e l’altra e tra gli emisferi. Allan Schore mostra come nei primi collegamenti neurobiologici e affettivi tra caregiver e bambino nei primissimi anni di vita, così come nella psicoterapia, l’emisfero destro sia preponderante.

Dal legame di attaccamento alla pratica clinica, contenuti consci e non consci passano tra gli emisferi destri dei due partecipanti, attraverso meccanismi di enactment, regressioni indotte dal terapeuta e dinamiche relazionali, neurobiologiche, intersoggettive come l’insight, l’empatia, lo scambio corporeo relazionale e la percezione globale anche inconscia o implicita, tutti processi in cui l’emisfero destro è dominante.

Un libro che è possibile leggere per approfondire su particolari argomenti legati soprattutto all’empatia, particolarmente adatto anche a chi si occupa di intelligenza artificiale e sistemi di natural language processing.