E se Suicide Squad: Kill the Justice League fosse solo l’inizio di ciò che può offrirci WB Games?

“Suicide Squad: Kill the Justice League” si lancia nell’arena dei videogiochi con la stessa grazia di un elefante in una cristalleria, promettendo caos, risate e azione non-stop. Immagina un team di anti-eroi iconici come Harley Quinn e Deadshot che cercano di salvare il mondo… o forse solo di distruggerlo un po’ meno degli altri. Tra battaglie epiche e battute pungenti, il gioco cerca di bilanciare l’azione frenetica con una trama avvincente, sebbene a volte sembri più un giro sulle montagne russe senza fine.

Dopo un’immersione di 50-60 ore nel mondo di “Suicide Squad: Kill the Justice League”, sviluppato da Rocksteady Studios e lanciato da Warner Bros. Games e DC, è chiaro che il gioco si distingue come un’avventura unica nel suo genere.

Ah, “Suicide Squad: Kill the Justice League”! Dove cominciare con questa giostra di follia, caos e qualche scivolone narrativo che farebbe arrossire il Joker? Mi ci sono volute 50 ore di gioco, intervallate da momenti di pura esaltazione e pause di riflessione, tipo “ma che diavolo sto facendo?”, per capire che questo gioco è un po’ come quel tuo amico che non sa se vestirsi da hipster o da goth al party di Halloween.

Partiamo dal presupposto che il marketing di questo gioco ha avuto più alti e bassi delle montagne russe di Gotham City, lasciandomi con l’impressione che nemmeno loro sapessero cosa stessero vendendo. “È un nuovo ‘Anthem’?” mi chiedevo, o forse un “Marvel’s Avengers” con le spalle al muro? E invece no, amici miei, “Kill the Justice League” è più un incrocio tra “Diablo” e “Borderlands”, se solo questi due avessero deciso di fare un figlio nel DC Universe. E qui mi aspetto che tu, caro lettore, ti gratti la testa confuso come me davanti ai primi venti minuti dell’ultimo The Flash arrivato nelle sale cinematografiche.

Il gameplay

Sfruttando un mix originale di meccaniche di combattimento e spostamento, insieme a una narrazione profondamente radicata nell’universo DC, questo titolo offre un’esperienza di gioco rinfrescante e dinamica. Ambientato nella vivace Metropolis, il gioco segue le vicende dei noti supercriminali DC – Harley Quinn, Deadshot, Captain Boomerang e King Shark – incaricati di sconfiggere una Justice League corrotta da Brainiac, in un compito che sembra superare ogni aspettativa.

Il nostro viaggio nel gioco ci ha permesso di apprezzare la profondità del gameplay e l’innovazione portata dagli sviluppatori. La possibilità di giocare sia in solitaria sia in cooperativa online fino a quattro giocatori arricchisce l’esperienza, rendendola versatile e adattabile a diversi stili di gioco. Ogni personaggio giocabile porta al tavolo un set unico di abilità e meccaniche di movimento, da Harley Quinn con la sua agilità acrobatica a King Shark con la sua forza bruta, offrendo una varietà di approcci strategici nelle battaglie contro i supereroi DC corrotti.

Il bello di “Kill the Justice League” è che si divora le sue missioni con la stessa frenesia con cui Harley Quinn demolisce una stanza piena di nemici, lasciandoti sorprendentemente soddisfatto dopo una campagna di 20 ore che sembravano 10. La squadra si lancia da un tetto all’altro, in un’eterna lotta contro i membri della Justice League, in quello che posso solo descrivere come il sogno febbrile di un game designer sotto l’effetto di troppo caffè.

E parliamo dei combattimenti e del movimento, vero cuore pulsante del gioco. Ogni membro della Suicide Squad ha un suo modo unico di spostarsi per Metropolis, che va dal teletrasporto a lunga distanza del Capitan Boomerang al jetpack di Deadshot, fino al salto gigante di King Shark. È come se il gioco ti dicesse: “Ehi, perché camminare quando puoi volare, saltare o… boomerangare (sì, lo spirito di Piero Pelù è nella stanza mentre scriviamo – ndr.) attraverso la città?”

Ma non tutto è oro ciò che luccica. La campagna principale a volte sembra un po’ ripetitiva, e nonostante le battaglie contro i boss e il sistema di movimento siano il pane e nutella di questo caotico picnic, a volte ti lascia desiderare quel qualcosa in più che non ti faccia dire: “Ma chissà se Alfred si farà mai una risata con Batman?”.

Tuttavia, non mancano le sfide e le aree di miglioramento. La struttura aperta del mondo di Metropolis, pur essendo visivamente impressionante e ricca di riferimenti iconici DC, a volte può sembrare sovraccarica, con missioni che rischiano di diventare ripetitive. Inoltre, l’introduzione di elementi di gioco come servizio solleva interrogativi sulla longevità del titolo e sull’impatto delle microtransazioni, benché queste ultime siano limitate a oggetti cosmetici e non influenzino direttamente il gameplay.

Nonostante queste ombre, “Suicide Squad: Kill the Justice League” si conferma un progetto ambizioso che spinge i confini del genere action-shooter. La cura nella realizzazione di un racconto che intreccia le storie dei personaggi, insieme a un gameplay che sfida i giocatori ad adottare tattiche diverse a seconda del contesto, dimostra l’impegno di Rocksteady nel creare un’esperienza di gioco profonda e coinvolgente.

La promessa di contenuti stagionali post-lancio, che espanderanno il gioco con nuovi personaggi giocabili, missioni, equipaggiamento e armi, è una prospettiva eccitante che mantiene alta l’attesa per il futuro del gioco.

Dopo aver dedicato decine di ore a esplorare ogni angolo di Metropolis e ad affrontare le sue sfide, possiamo affermare che “Suicide Squad: Kill the Justice League” rappresenta un’esperienza di gioco che riesce a bilanciare innovazione e divertimento, pur con alcuni aspetti migliorabili. La passione e la dedizione degli sviluppatori traspaiono in ogni elemento del gioco, rendendolo un’avventura che merita di essere vissuta sia dai fan dell’universo DC sia dagli appassionati di videogiochi in cerca di nuove emozioni.

Contenuto e Progressione
Il gioco si evolve gradualmente verso un endgame più corposo, con una varietà di nemici che aumenta e si diversifica, e con l’introduzione di effetti elementali che aggiungono ulteriori strati di tattica al combattimento. Rocksteady ha inoltre dimostrato un’impegno nel mantenere il gioco fresco e interessante, promettendo contenuti gratuiti e mantenendo vivo l’interesse con l’introduzione di nuove modalità e aggiustamenti al gameplay.

La fase di endgame, insomma, inizia un po’ come quel party che non decolla finché non arriva quella persona che sa come far saltare il banco. La varietà dei nemici e le strategie per affrontarli si espandono, e improvvisamente ti ritrovi a pensare che forse, solo forse, c’è speranza per questo parco giochi digitale.

Problemi e Percezione
L’avvio problematico e le polemiche sul marketing hanno offuscato il valore effettivo del gioco, generando confusione su quello che “Kill the Justice League” è realmente: un looter shooter servito come Live Service, piuttosto che un’opera narrativa coesa come i precedenti titoli di Batman: Arkham. Nonostante ciò, chi cerca un gioco coinvolgente e ricco di azione troverà in questo titolo un’esperienza unica nel suo genere.

“Suicide Squad: Kill the Justice League” supera la sua crisi d’identità e si presenta come un videogioco veramente unico, che trae ispirazione da una varietà di fonti per offrire un’esperienza di gioco diversificata e profonda. Sebbene la narrazione e la struttura delle missioni possano risultare ripetitive, le decisioni orientate verso il giocatore e un sistema di combattimento e movimento ben progettato offrono speranza per un endgame coinvolgente. In ultima analisi, il gioco merita di essere provato da chiunque cerchi qualcosa di diverso nel panorama dei giochi di supereroi, offrendo un mix riuscito di profondità meccanica e assurdità accessibile.

Solo l’inizio di una lunga avventura?

“Suicide Squad: Kill the Justice League” potrebbe rappresentare solo l’apice dell’iceberg per quanto riguarda l’esplorazione dell’universo di Arkham da parte di WB Games. Questo titolo introduce una formula innovativa che fonde narrazione profonda, gameplay dinamico e un mondo aperto ricco di dettagli, offrendo un nuovo punto di vista sull’universo DC.

Se consideriamo questo come un potenziale punto di partenza, WB Games ha davanti a sé un terreno fertile per espandere ulteriormente l’universo di Arkham, esplorando storie inesplorate, introducendo nuovi personaggi e creando esperienze di gioco ancora più immersive. La promessa di contenuti stagionali post-lancio e l’aggiunta di nuove missioni e personaggi giocabili suggeriscono già che l’avventura a Metropolis è solo l’inizio di una strategia più ampia per esplorare le ricche narrative dell’universo DC.

Il titolo ha sicuramente avuto una partenza turbolenta, tra aspettative mancate e qualche scivolone qui e là, ma sotto questa superficie burrascosa c’è un cuore di puro divertimento adrenalinico. Rocksteady ci ha messo tutto il suo amore per i supereroi (e ora, i supervillain), e si vede.

Il gioco potrebbe non essere perfetto, ma se cerchi qualcosa che ti faccia esclamare “Wow, non ho mai giocato nulla di simile prima d’ora”, allora preparati a indossare il cappello da festa e unirti alla Suicide Squad. Dopotutto, non è tutti i giorni che si ottiene la licenza di seminare il caos in giro per Metropolis con una squadra di antieroi così carismatici.

Voto: 4/5

Classificazione: 4 su 5.

1 thought on “E se Suicide Squad: Kill the Justice League fosse solo l’inizio di ciò che può offrirci WB Games?

  1. Non penso che chi ha scritto questo articolo capisca molto di videogiochi:SSKTJL è tra i flop (se non il più) maggiori del 2024. Tutte le recensioni degli addetti ai lavori e degli stessi utenti hanno evidenziato come questo progetto sia completamente fallimentare. In questo momento gli utenti attivi su steam sono 500 in tutto il mondo e non penso proprio che su PS5 e Xbox S/X le cose vadano meglio….anzi! Essendo un looter shoter (con impostazione vecchia di 10 anni) è totalmente cannibalizzato da helldivers 2 e Palmworld oltre che dai soliti noti del panorama Gaas. Perciò è un totale fallimento che avrà vita molto breve e segnerà una catastrofe per Rocksteady. Forse è meglio, per chi ha fatto la recensione, occuparsi di altro.