Come lavorare a una grande idea

Quando fai le cose per bene, nessuno sospetterà che tu abbia fatto realmente qualcosa.

Dio, in Futurama (Matt Groening)

Comprendere e analizzare ciò che le nostre sensazioni ci trasmettono reagendo al mondo esterno, facendo un dono inverso al mondo tramite le nostre capacità tecniche ed estetiche.

È essenzialmente questa la traduzione della creatività così come la intendiamo dai tempi più remoti, senza dover necessariamente scomodare gli autori dei primi ritmi tribali e dei graffiti nelle cerne di migliaia di anni fa.

Il processo che prevede la trasformazione delle nostre sensazioni in qualcosa di creativo è definito comunemente ideazione, ovvero quel processo in cui riusciamo a isolare degli elementi dalla nostra sensibilità e trasformarli in qualcosa di utile al raggiungimento di un obiettivo.

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Non riuscirei a pensare a nessun artista visivo, così come a nessun musicista o poeta, che non abbiano, nella loro composizione, uto precisamente in mente l’obiettivo che volevano perseguire. Certo, ci sono stati nella storia dei fenomeni di scrittura creativa nella quale, attrerso un processo di scrittura libera e di flusso di coscienza si riusciva a creare interi romanzi definiti interamente ed unicamente dal proprio processo emotivo. Portoce di questa tendenza fu lo scrittore Proust che partiva dalle proprie sensazioni per regalare ai suoi lettori dei sentimenti reali, non necessariamente connessi tra loro. Di sicuro in questo caso non remo un progetto alla base dell’idea ma sicuramente perseguiremo un obiettivo definito, ovvero veicolare le nostre emozioni senza una reale barriera tra la carta e la penna, creando un punto di vista il più possibile scisso dalla razionalità.

Tuttia, la realizzazione di un progetto che riesca ad essere vincente e non si perda nella sperimentazione prevede necessariamente che si sviluppi un’idea principale in base a due grandi catalizzatori progettuali denominati vision e mission.

 

matador

Definizione dell’idea in base agli obiettivi

Rem Tene, verba sequentur, ovvero, tieni di vista il concetto, le parole verranno da sole. In questo modo Catone il censore, grande oratore dell’antica Roma, consiglia di impostare qualsiasi tipologia di conversazione con il pubblico. Comunicare un’idea significa sempre e costantemente interfacciarsi con un pubblico di riferimento. Dimenticate la possibilità di parlare soltanto a voi stessi, poichè un bro ideatore ha sempre coscienza di chi leggerà, ascolterà, guarderà la propria opera e sarà perfettamente in grado di mantenere il toro per le corna, come un vero matador.

Così come il torero sventola il drappo rosso per attrarre a sé il toro, la vostra idea dovrà essere attraente, emozionante, desiderabile. Non andate in un’arena con un mantello blu o grigio, il toro non vi noterà neppure. Scendete invece danti alla folla con un grande e sinuoso drappo rosso fuoco e rete la completa attenzione su di voi.

Fate in modo che il grosso animale si lanci testardamente alla ricerca del vostro gioco aereo, emozionatelo, seducetelo, fatelo imbestialire, fino a quando la sua vita dipenderà da quel pezzo di stoffa. Infine, infilzatelo, proponetevi vittoriosi sulla furia della bestia, rendetela schia della vostra mente, soggiogate i muscoli taurini a fore di qualcosa di immortale, il principio dell’idea.